Bold elevabile

 

CUF Milano, brand di design di Centrufficio,
presenta Bold versione elevabile,
la collezione sviluppata in collaborazione con il
designer Matteo Silverio che rompe gli schemi
dei classici sistemi direzionali.

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COD: 2364-2-2-3-1-2 Categorie: , ,
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Less is … Bold!

Dal punto di vista formale un gioco di volumi e di “pesi” definisce la scrivania.
Il leggero e rastremato piano rappresenta una “sottile lastra orizzontale” libera di elevarsi verso l’alto e funge da contraltare alle sottostanti “solide lastre verticali “di sostegno costituite dal pannello frontale e dal fianco, mentre l’allungo laterale di servizio funge da “monolite” atto a controventare i movimenti del piano.
Un oggetto apparentemente semplice, formato da pochi elementi giustapposti tra loro, racchiude in realtà un alto livello di complessità tecnica: telaio strutturale, meccanismi di elevazione e cablaggio verticale risultano condensati all’interno del pannello frontale sottopiano.
Cablaggi orizzontali, centralina elettronica e pulsantiera sono raggruppati all’interno del telaio orizzontale sottopiano e contenuti in un volume metallico solidale al piano e quindi in movimento con questo, avente altezza pari alla differenza di quota tra il piano alla quota minima ed il sottostante allungo laterale.
Il pannello frontale, che ha pannellature esterne, terminale sagomato in MDF verniciato antracite, racchiude al suo interno un telaio metallico verticale, in cui sono alloggiate le colonne telescopiche a movimentazione elettrica. L’intero sandwich costituente il pannello frontale ha uno spessore di soli 118 mm. L’apparato strutturale e di movimentazione, dotato di piedini di livellamento al suolo e fori per il cablaggio verticale è costituito da un telaio in metallo con sezione 80×30 mm, nel quale sono ancorate le colonne telescopiche a movimentazione elettrica ed un carter anch’esso telescopico, atto al cablaggio verticale. Sulle teste delle colonne elevabili sono avvitate staffe a sbalzo a cui è possibile rendere solidale il telaio orizzontale sottopiano ed il conseguente piano in multistrato di faggio impiallacciato.
Il fianco laterale sagomato, in MDF verniciato color antracite, si rende solidale al telaio portante presente nel pannello frontale ed ha uno spessore di 50 mm.
L’allungo laterale è realizzato in conglomerato ligneo nobilitato melaminico in color antracite e presenta due ante e due cassetti con apertura push and pull. Ante e frontali cassetti sono in multistrato di faggio impiallacciato. I cassetti sono in metallo con guide telescopiche ad estrazione totale e meccanismo di apertura/chiusura push and pull.
Il piano di lavoro è corredato da top access monodirezionale che dà accesso al vano sottostante. Lo sportello del top access è realizzato nello stesso materiale e finitura del piano ed è corredato da spazzolino antipolvere.
Le parti in impiallacciato precomposto sono disponibili nelle essenze teak, american walnut e dark wengè, verniciate con finitura trasparente opaca..
Sono disponibili la versione con allungo laterale destro, oppure sinistro. Per entrambe le versioni l’ingombro in pianta è di 240×220 cm.
Il piano di lavoro ha dimensioni 240×90 cm. L’altezza può variare da 73.5 cm sino ad un massimo di 120 cm.

Arch. Matteo Silverio

Matteo Silverio è un architetto e ricercatore veneziano esperto di design computazionale e fabbricazione digitale.
Nel corso della sua carriera professionale ha collaborato con diversi studi internazionali, svolgendo il ruolo di lead designer e project manager nello sviluppo di progetti innovativi, molti dei quali vincitori di concorsi internazionali.

Dal 2017 dirige un team multidisciplinare con sede a Murano (matteosilverio.com) con il quale promuove e sviluppa progetti su diverse scale e settori, servendosi di conoscenze orizzontali e
contaminando ambiti “distanti” tra loro: il coding per ottimizzare forme o minimizzare gli sprechi, la biologia per dipingere quadri e produrre energia, la chimica per trasformare i rifiuti in opere
d’arte in un’ottica di circular economy. Molti dei suoi progetti sono stati pubblicati in riviste e libri ed esposti in prestigiosi musei o istituzioni come la Mint Gallery e la Saatchi Gallery (Londra), il Design Museum di Dubai e il Corning Museum of Glass (New York).

Allo studio professionale, Matteo affianca attività d’insegnamento e ricerca nel campo del design computazionale e della fabbricazione digitale, con un’attenzione particolare ai temi legati alla
sostenibilità ambientale e all’economia circolare. È attualmente docente presso l’Accademia di Belle Arti di Rovereto, l’Istituto Europeo di Design (IED) di Venezia e l’Università IUAV di Venezia.